Parthenope

"Parthenope a tumulo sirenis appellata"

Plinio il Vecchio

Tra l'VIII e il VII secolo a.C. arrivano sulle nostre coste i greci provenienti dall' Eubea e si stanziano presso la penisola di Megaride (oggi sede del Castel dell'Ovo) su cui fondano un piccolo porto. Da questo piccolo insediamento nasce una vera e propria città che si estende sulla collina di Monte Echia. La città assume il nome di Parthenope, divinità sirena, le cui spoglie furono ritrovate secondo antichi miti proprio sulla spiagge di Megaride. 

Scavi archeologici hanno rivelato l'esistenza di una necropoli sotto l'attuale via Nicotera. La datazione dei reperti conferma la data di fondazione della città e la sua collocazione conferma le ipotesi del suo sviluppo sul Monte Echia (l'attuale Pizzofalcone). Da piazza Santa Maria degli Angeli risalendo la strada di Monte di Dio sino al belvedere si estendeva dunque Parthenope. 

La città fu distrutta, forse per evitare che fosse conquistata in guerra dagli etruschi, nel V sec a.C. dagli stessi abitanti o dai Cumani.  Fu ricostruita solo dopo la sconfitta degli etruschi e la vittoria dei cumani e dopo la fondazione da parte di questi ultimi della nuova città NEAPOLIS (470 aC.). Parthenope diviene dunque Palepolis (vecchia città) e assume un carattere rurale.

 

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Aryballos con effige della sirena Partenope, ritrovato in via Nicotera, ora al Museo Archeologico di Napoli  (foto turistica)